Sala di Studio

Accesso gratuito





 

L’accesso alla Sala di studio è ammesso per ricerche personali e di studio e per finalità amministrative. Possono accedere i cittadini maggiorenni, italiani e stranieri, e i minorenni accompagnati da un adulto.

In Sala di studio e nei locali ad essa contigui si deve osservare il massimo silenzio. I colloqui tra gli studiosi e con il personale devono svolgersi sottovoce o negli spazi non contigui alla Sala di studio. In Sala di studio e nei locali contigui non è consentito l’uso di telefoni cellulari, smartphones, tablets e simili per le comunicazioni verbali e le relative suonerie devono essere tacitate.

È vietato introdurre nella Sala di studio borse, cartelle, custodie di qualsiasi genere e contenitori di qualsiasi tipo, giornali e riviste, ma vanno depositati negli appositi armadi d’ingresso. È consentito introdurre ed utilizzare esclusivamente matite, fogli per appunti di formato non superiore ad A/4, buste o contenitori trasparenti, notebook e tablet privi di custodia. Il personale della Sala di studio può chiedere la verifica dei materiali di cui lo studioso risulti in possesso e negli ambienti frequentati dagli utenti è in uso un impianto di videosorveglianza.

Cappotti e giacconi vanno ugualmente depositati nei medesimi armadi oppure appesi agli attaccapanni presenti nel corridoio esterno alla Sala.

É inoltre assolutamente proibito introdurre nella Sala di studio cibi, bevande ed altre sostanze o materiali che possano compromettere l’integrità e la conservazione della documentazione.

I mezzi di corredo e gli strumenti per la ricerca messi a disposizione degli utenti in Sala di studio sono liberamente consultabili e, una volta utilizzati, devono essere ricollocati al loro posto; non è consentito portarli fuori dalla sala senza autorizzazione. Tali strumenti sono progressivamente digitalizzati e pubblicati sul sito web dell’Archivio di Stato (www.aspd.beniculturali.it/inventari/) per la consultazione da remoto da parte degli utenti. I loro contenuti informativi sono inoltre progressivamente riversati, ed integrati, nella banca dati del sito web descrittiva del patrimonio conservato dall’Archivio di Stato di Padova.

Le richieste sono espletate immediatamente con la consegna del materiale richiesto da parte del personale di Sala di studio, un pezzo alla volta; in casi particolari, o che comportino una ricerca più complessa, le richieste possono essere rinviate ai giorni successivi. Per motivi organizzativi il prelievo del materiale documentario può essere effettuato per “prese” orarie.

La richiesta e la distribuzione del materiale documentario cessa 45 (quarantacinque) minuti prima della chiusura della Sala di Studio. La riconsegna finale della documentazione deve essere effettuata entro 15 (quindici) minuti dalla chiusura della Sala di studio.

Per ragioni organizzative e di tutela del materiale documentario non è consentita la consultazione di:

– fondi o serie non ordinati o in fase di riordinamento e inventariazione

– documenti o unità archivistiche deteriorati o in corso di restauro conservativo

– pezzi archivistici già dati in consultazione ad altri utenti o giacenti presso il laboratorio di riproduzione

– pezzi o documenti utilizzati per esposizioni di carattere temporaneo o oggetto di ricerca da parte del personale dell’Archivio di Stato per studio, pubblicazioni o altre finalità istituzionali (progetti, convegni, attività didattiche, etc.).

La consultazione di documenti riservati per scopi storici, ai sensi dell’art. 123 del d.lgs 42/2004, è sottoposta ad autorizzazione del Ministero dell’interno: la relativa richiesta deve essere inoltrata alla Prefettura di Padova, per il tramite dell’Archivio di Stato, compilando l’apposito modello. A norma dell’art. 122, comma 2, del d.lgs. 42/2004 è inoltre consentita la consultazione dei documenti riservati per scopi amministrativi (accesso agli atti ex-lege 241/1990) compilando l’apposito modello: sull’istanza di accesso provvede l’amministrazione che deteneva il documento prima del versamento o del deposito, ove ancora operante, ovvero quella che ad essa è subentrata nell’esercizio delle relative competenze.

(Estratto dal Regolamento della Sala di studio e dei servizi archivistici, artt. 2 e 3)